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28 dicembre 2022

La riforma Cartabia e il demone delle statistiche - di Daniele Livreri


La riforma Cartabia è ispirata al chiaro scopo ridurre del 25% in appena un lustro i tempi del processo penale. Progetto chiaramente ambizioso, la cui attuazione avrebbe richiesto un serrato confronto con le statistiche ministeriali inerenti le pendenze processuali. 

Il più recente monitoraggio (al link) consente di cogliere l'andamento delle pendenze dal 2003 ad oggi

Alcuni numeri avrebbe dovuto imporre ai conditores ampie riflessioni. 

A fine 2003 pendevano innanzi al Tribunale monocratico 334.849 processi, l'ultimo dato disponibile indica invece una pendenza a fine del I trimestre del 2022 pari a 606.438

Questi numeri dimostrano una chiara sofferenza dei Tribunali monocratici, peraltro aggravata dai dati pubblicati in una recente pubblicazione di Gialuz e Della Torre ("Giustizia per nessuno").  Invero gli Autori hanno rilevato che negli anni le sopravvenienze innanzi al Tribunale monocratico sono leggermente diminuite (si noti però che i dati analizzati dagli autori e riportati nel par. 2.2. della pubblicazione si fermano al 2019). 

Era legittimo a tal punto aspettarsi nella relazione ministeriale di accompagnamento allo schema di d.l.vo gli echi di un ampio dibattito, più o meno del seguente tenore: si muove da certi numeri, si intende ridurre i tempi del processo di X, questa ci pare la soluzione giacchè.... Non mi è sembrato di cogliere traccia di tali argomenti.  

Anche i numeri delle pendenze davanti all'ufficio GIP/GUP meriterebbero qualche riflessione. Il monitoraggio ministeriale riporta 778.017 pendenze al 31.12.2003 mentre al I trimestre 2022 ne risultano "appena" 437.930, con una inversione costante almeno dal 31.12.2012.

Tuttavia il dato grezzo appare di incerta lettura perché non è ben chiaro cosa vi confluisca e che in proporzioni. Al riguardo si segnala che incrociando i dati pubblicati dal ministero con quelli contenuti nei rilevamenti Istat (al link annuario statistico 2021) si coglie che il primo fa riferimento ai soli dati che attengono ai procedimenti contro noti. E' evidente che anche in questo caso il dibattito riformatore avrebbe dovuto muovere da un'ampia disamina numerica.       

Insomma, richiamando un titolo del professore Valentini, sembra che le statistiche siano proprio un demone, con cui il legislatore ha difficoltà a fare i conti.