Qualche tempo fa avevamo espresso delle riserve rispetto al giubilo manifestato dal Ministero per i risultati inerenti le pendenze giudiziarie del secondo trimestre del 2022.
Più recentemente il Ministero della Giustizia ha pubblicato il monitoraggio semestrale sull’andamento degli indicatori PNRR, documento <<finalizzato, tra l’altro, ad assolvere gli obblighi di rendicontazione alla Commissione europea dei risultati derivanti dall’attuazione degli investimenti e delle riforme previsti dal Piano (“monitoraggio continuo”)>>. Al fine di valutare il conseguimento degli obiettivi, nel documento si è preso a parametro (baseline) l'anno 2019 (cioè l'annualità ante covid).
Sulla scorta di quanto riportato nella relazione, sia per il settore civile che per quello penale, i dati del 2022 segnalano valori più bassi rispetto al 2019. In particolare <<per il settore penale, i dati del 2022 segnalano un miglioramento costante rispetto alla baseline 2019>>, giacché il tempo necessario al disbrigo degli affari penali, c.d. disposition time (DT), farebbe segnare una diminuzione pari -10,0%. Al riguardo, senza addentarci in formule matematiche, si rammenta che per calcolare il D.T. si assume a presupposto anche il numero di procedimenti pendenti nel periodo di interesse.
Incuriositi dal rilievo ministeriale abbiamo cercato di approfondire anzitutto la performance dei Tribunali, in cui notoriamente pende il maggior numero di procedimenti.
Ma qui è sorto il dubbio sulla leggibilità delle tabelle ministeriali.
Come si può vedere dalla sequenza numerica, le somme sembrano sbagliate.
Al 2019 (baseline) i pendenti finali erano 1.152.240, l'anno successivo vennero iscritti ulteriori 924.867 procedimenti con uno smaltimento di 838.157 giudizi, quindi il totale dei pendenti al 2020 dovrebbe essere pari a 1.238.950 e non di 1.185.957 per come indicato in tabella (con una differenza di 52.993 pendenti in più). Anche per l'anno 2021 il risultato finale dei pendenti appare incomprensibile, infatti, nonostante il Ministero indichi un numero di iscrizioni superiore a quello dei procedimenti definiti, i pendenti finali risulterebbero diminuire. Infine per l'anno appena concluso le pendenze finali si ridurrebbero di oltre 100 mila, sebbene i giudizi definiti abbiano superato i pendenti di poco più di 36 mila unità.
Allora o la tabella è illeggibile, poiché la sequenza numerica non è correlata al risultato finale, oppure le somme sono sbagliate o lo sono i dati intermedi. Di certo ogni alternativa è poco rassicurante.
In ogni caso abbiamo provato a rielaborare la tabella inerente i Tribunali, utilizzando i numeri riportati nella stessa (non ne possediamo altri).
|
iscritti |
definiti |
Pendenti finali |
Baseline 2019 |
1.113.926 |
1.074.164 |
1.152.240 |
2020 |
924.867 |
838.157 |
1.238.950 |
2021 |
1.009.109 |
1.005.658 |
1.242.401 |
2022 |
998.520 |
1.035.726 |
1.205.195 |
Non occorre altro per rilevare che, sulla scorta di questi dati, i pendenti finali si sono incrementati di oltre 50.000 unità rispetto al 2019. Ed allora abbiamo qualche riserva a convenire con la relazione nella parte in cui afferma che le pendenze e il D.T. sono diminuite per tutte le tipologie di ufficio rispetto al 2019, invece ci appare corretto che le pendenze siano diminuite anche per i Tribunali rispetto al 2021. (Così la relazione: <<per tutte le tipologie di ufficio la diminuzione del DT si è accompagnata alla riduzione delle pendenze, non soltanto rispetto alla baseline (-9,3%), ma anche rispetto all’anno 2021>>).
Ma quella inerente i Tribunali non è l'unica tabella che suscita riserve, invero anche la sequenza numerica contenuta nella tabella del totale delle pendenze lascia perplessi.
Riportiamo la tabella ministeriale
Tabella giudizi pendenti totali rettificata
pendenti | definiti | Pendenti finali | |
Baseline 2019 | 1.439.142 | ||
2020 | 1.533.298 | ||
2021 | 1.528.836 | ||
2022 | 1.472.407 |
Nota: secondo la definizione riportata nella circolare ministeriale del 12.11.2021 inerente gli indicatori di raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNRR, il d.t. fornisce una stima del tempo medio atteso di definizione dei procedimenti mettendo a confronto il numero dei pendenti alla fine del periodo di riferimento con il flusso dei definiti nel periodo, secondo la formula