Con una nuova sentenza pronunciata su ricorso del dr. Contrada, intercettato in un procedimento in cui non era indagato, la Corte europea ha stigmatizzato il nostro diritto per l'omessa previsione di mezzi di ricorso a tutela del terzo intercettato. Costui infatti non ha la facoltà di rivolgersi a un’autorità giudiziaria per ottenere un controllo efficace della legalità e della necessità della misura e per ottenere, se del caso, una riparazione appropriata.Tenuto conto di queste lacune, la Corte ha affermato che il diritto italiano non soddisfi il requisito relativo alla «qualità della legge» e non sia in grado di limitare l’«ingerenza» a quanto «necessario in una società democratica». (sentenza CEDU al link)