Le Sezioni Unite erano chiamate a pronunciarsi sul seguente principio di diritto:
"Se, nel giudizio di appello promosso avverso la sentenza di condanna dell'imputato anche al risarcimento dei danni, il giudice, intervenuta nelle more l'estinzione del reato per prescrizione, possa pronunciare l'assoluzione nel merito anche a fronte di prove insufficienti o contraddittorie, sulla base della regola di giudizio processual-penalistica dell' 'oltre ogni ragionevole dubbio, ovvero debba far prevalere la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, pronunciandosi sulle statuizioni civili secondo la regola processual-civilistica del 'più probabile che non'".
Già nel 2009, le SS.UU, Tettamanti avevano statuito che nella fattispecie oggetto del quesito di diritto si applicasse il canone dell'oltre ogni ragionevole dubbio. Tuttavia la sezione remittente ha revocato in dubbio la permanente applicabilità del superiore arresto, sulla scorta di una pronuncia interpretativa di rigetto della Consulta (segnatamente la n. 182/2021) nonchè della sempre più evidente distinzione tra azione penale e civile, per come risulta dall'impianto complessivo della c.d. Riforma Cartabia.