19 marzo 2021

LA GIUSTIZIA NON E' UN SERVIZIO ESSENZIALE - di Daniele Livreri

La cronaca recente ci rappresenta che gli operatori della GIUSTIZIA non rientrano più tra coloro che riceveranno a breve uno dei vaccini anti Covid: il Governo nazionale ha rimodulato il piano delle vaccinazioni.

Nulla quaestio se i nuovi criteri adottati per stabilire chi debba ricevere prima le vaccinazioni prescindessero del tutto dalle tipologie lavorative. Ma così non è.

Per il Governo alcune categorie svolgono un lavoro essenziale e quindi  vanno tutelate a prescindere dall’età e dalle condizioni di salute dei singoli lavoratori. L’istruzione di ogni ordine e grado è un servizio pubblico essenziale, idem la sicurezza e la sanità e pertanto lo Stato assicura la massima tutela ai suoi lavoratori. Quei servizi non possono essere messi a repentaglio, e se ci sono vaccini disponibili essi vanno destinati a quelle attività, anche se non so quanti professori universitari svolgano lezioni di presenza in questo periodo.

La GIUSTIZIA non rientra tra i servizi essenziali.

Ora, ritengo che se gli operatori della GIUSTIZIA non si vaccinano nel corrente mese di marzo, ciò comunque avverrà in mesi di poco successivi: ma il punto non è questo. Il tema è il valore che si attribuisce alla GIUSTIZIA. Colgo bene che se si smarrisce questo punto di vista, la vaccinazione degli operatori della GIUSTIZIA possa esser considerata un odioso privilegio, rispetto a cassieri, trasportatori, operai e altre categorie.

La civiltà di un paese di misura dalla sanità, dalle scuole e dalla giustizia (carceri incluse). Fuori da ogni polemica becera e populista, si comprende perché nell'individuazione dei criteri di vaccinazione fosse stata data precedenza, da parte di alcune Regioni, a quei settori.

Purtroppo però il tema della essenzialità della GIUSTIZIA non è sfuggito soltanto al Governo, ma sembra sfuggito a tanti altri. Non ho mai sentito qualcuno additare i poliziotti o gli insegnanti come furbetti, financo ove non abbiano contatti col pubblico o facciano lezioni a distanza. Gli avvocati (e solo loro tra gli altri operatori della GIUSTIZIA) sì: essi sono i furbetti per eccellenza. Furbetti e non vi è alcun interesse che giudici, cancellieri, avvocati o chi sta comunque in Aula non si ammali, perché la GIUSTIZIA NON è essenziale.

Che tale messaggio giunga da un Governo il cui Presidente del Consiglio dei Ministri vanta un curriculum più unico che eccezionale è ancora più avvilente, e ciò sebbene oggi alcuni tra noi, vista la querelle sul vaccino Astrazeneca, ritengono che sia meglio non vaccinarsi proprio. Ma questo è altro tema. 

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