Ritorneremo in argomento, ma ci preme dar conto della circolare del DAG (al link).
Secondo la burocrazia, il difensore dell'imputato ammesso al patrocinio a spese dello Stato, che per tale ragione è retribuito dallo Stato stesso, deve pagare i diritti di copia degli atti di impugnazioni spediti a mezzo pec.
Se non deposita le c.d. copie di cortesia - sostiene il DAG - l'importo viene chiesto al legale a mezzo pec o peo e quindi iscritto a ruolo per la riscossione forzata.
Nel ribadire che le circolari sul tema delle c.d. copie di cortesia non ci sembrano legittime (ce ne siamo occupati link1, link2, link3), ci chiediamo che senso abbia chiedere in pagamento somme che poi lo Stato stesso deve corrispondere al difensore e cosa la burocrazia intenda per fascicolo "tiapizzato" (informatizzato). Ma forse siamo troppo curiosi ...