06 novembre 2024

Sequestro conservativo, conversione in pignoramento e competenza

 



In tema di sequestro conservativo disposto ai sensi dell'art. 316 cod. proc. pen., il passaggio in giudicato della sentenza di condanna, o di applicazione pena su richiesta delle parti, che contenga statuizioni già esecutive in ordine al credito garantito dalla misura cautelare, determina l'automatica conversione dello stesso in pignoramento, sicché la competenza a giudicare domande di terzi intese a contestare il vincolo imposto sul bene è funzionalmente devoluta al giudice civile, dinnanzi al quale la domanda va introdotta nelle forme dell'opposizione di terzo al pignoramento (Sez. 1, n. 34251 del 22/09/2020). È stato precisato che la conversione in pignoramento presuppone che la pronuncia costituisca un titolo esecutivo, per avere accertato un credito certo, liquido ed esigibile, sicché, nel caso di condanna generica, la predetta conversione opera solo in seguito al passaggio in giudicato della sentenza del giudice civile che abbia proceduto alla liquidazione del danno (Sez. 1, n. 6751 del 25/10/2022, dep. 17/02/2023).

05 novembre 2024

Misure alternative per tossicodipendenti: conta l'entità della pena (tra cumulo e scissione virtuale)

 





La possibilità che i condannati tossicodipendenti o alcoldipendenti che intendano sottoporsi a un programma di recupero curativo beneficino dell'affidamento in prova terapeutico di cui all'art. 94 T.U. stup. dipende esclusivamente dalla misura della pena detentiva irrogata o dalla frazione sanzionatoria che il condannato deve espiare, che devono essere contenute nel limite di quattro anni ovvero di sei anni, se relativa a un titolo esecutivo comprendente un titolo di reato ostativo. Pertanto, a differenza di quanto stabilito a proposito di altre misure alternative alla detenzione, nelle ipotesi di affidamento in prova terapeutico ex art. 94 T.U. stup., il criterio stabilito dal legislatore per valutare la possibilità di effettuare la scissione virtuale del cumulo è rappresentato esclusivamente dall'inclusione nel titolo esecutivo di uno dei reati previsti dall'art. 4-bis Ord. pen. In altri termini, il combinato disposto degli artt. 94 T.U. stup. e a-bis Ord. pen., per il riferimento all'insieme dei reati compresi nel titolo esecutivo, comporta che tali reati assumano un rilievo unitario, concorrendo indistintamente alla formazione del cumulo eseguibile, non consentendo l'applicazione del principio della scissione virtuale.

04 novembre 2024

Legge Rognoni La Torre e variazioni patrimoniali: letture costituzionalmente orientate e (prossima) decisione delle sezioni unite


 

Le variazioni patrimoniali che riguardano i soggetti condannati per i delitti previsti dall'art. 51 comma 3 bis c.p.p. sono soggette a segnalazione allorché ammontino ad importi superiori ad euro 10.329,1 4.

Già fin passato il Tribunale di Trapani aveva sollevato incidente di legittimità costituzionale (questione dichiarata inammissibile per difetto di rilevanza) e il Giudice delle leggi aveva suggerito letture costituzionalmente orientate.

La questione torna ora di attualità, con riferimento al principio di offensività, per l'ipotesi in cui la variazione patrimoniale sia conseguenza di un lascito ereditario. Su di essa si pronunceranno le sezioni unite il prossimo 28 novembre.

La questione:

Se l'obbligo di comunicazione delle variazioni patrimoniali previsto dall'art. 30 della legge 13 settembre 1982, n. 646 sia configurabile, con conseguente rilevanza penale della sua violazione, nel caso di un'acquisizione proveniente da successione ereditaria. 

Ricorrente: VITAGLIANO P.

Relatore: R. Magi

Data udienza: 28 novembre 2024

Riferimenti normativi: Cost., art. 25; legge 13 settembre 1982, artt. 30, 31.

31 ottobre 2024

Anche per le intercettazioni col difensore occorre la prova di resistenza. Un errore prospettico della Corte.


Per la Corte di cassazione, nel caso in cui si lamenti l'inutilizzabilità delle captazioni per violazione dell'art. 103 commi 5 e 7 cod. proc. pen., il ricorrente è tenuto ad indicare la rilevanza del dato probatorio (prova di resistenza). In ogni caso, posto che il divieto captativo attiene alla tutela delle garanzie difensive in quanto tali, le conversazioni e comunicazioni inutilizzabili non possono che essere individuate ex post. (sentenza al link)

Tuttavia, la lettura dell'art. 103 c.p.p. che emerge dal principio appena riportato non persuade. Infatti, la violazione del diritto alla riservatezza del rapporto assistito difensore è una violazione del diritto di difesa e quindi dei canoni del giusto processo. Una tale lesione non può essere rilevante nella misura in cui superi una qualche prova di resistenza.    


30 ottobre 2024

L'operatore di Poste Italiane è ancora pubblico ufficiale? La questione alle sezioni unite

 






La sesta sezione penale, con l'ordinanza 31605/2024 al link dubita se, nell'ambito delle attività di "bancoposta" svolte da Poste Italiane s.p.a., la "raccolta del risparmio postale", ossia la raccolta di fondi attraverso libretti di risparmio postale e buoni postali fruttiferi effettuata per conto della Cassa depositi e prestiti, abbia natura pubblicistica e, in caso positivo, se l'operatore di Poste Italiane s.p.a. addetto alla vendita e gestione di tali prodotti rivesta la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio.


La questione sarà decisa dal e sezioni unite all'udienza del 12 dicembre 2024

Riferimenti normativi: Cod. pen., artt. 357, 358; d.P.R. 14 marzo 2001, n. 144, art. 2; d.lgs. 30 luglio 1999, n. 284, art. 2.


29 ottobre 2024

Se la sentenza di non doversi procedere pronunciata ai sensi dell'art. 420-quater cod. proc. pen. possa essere impugnata con ricorso per cassazione anche prima della scadenza del termine previsto dall'art. 159, ultimo comma, cod. pen.

 




Ricorrente: A. O. Relatore: A. Scarcella Data udienza: 26 settembre 2024

Riferimenti normativi: Cost., art. 111, comma settimo; cod. proc. pen., artt. 420-quater, 568, comma 2, 606, comma 1; cod. pen., art. 159.

Ordinanza di rimessione: 23056/2024 della terza sezione penale al link

soluzione

Affermativa. Il provvedimento è ricorribile per cassazione ad opera delle parti per tutti i motivi elencati nell'art. 606, comma 1, cod. proc. pen.

28 ottobre 2024

In morte di un inutile formalismo - Impugnazione ed elezione di domicilio: l’informazione provvisoria delle Sezioni Unite






CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE 
SEZIONI UNITE PENALI
INFORMAZIONE PROVVISORIA

 

Questione controversa:
Se ai fini della perdurante applicazione della disciplina contenuta nell'art. 581, comma 1-ter, cod. proc. pen. - abrogata dalla legge 9 agosto 2024, n. 114, in vigore dal 25 agosto 2024 - si debba avere riguardo alla data della sentenza impugnata ovvero alla data di presentazione dell'impugnazione.
Se la previsione, a pena di inammissibilità, del deposito, insieme con l'atto di impugnazione delle parti private e deidifensori, deila dichiarazione oelezione di domicilio aifini della notificazione del decreto dicitazione a giudizio (art. 581, comma 1-ter, cod. pen.), debba essere interpretata nelsenso che, ai fini indicati, sia sufficiente la sola presenza in atti della dichiarazione o elezione di domicilio, benché non richiamata nell'atto di impugnazione od allegata al medesimo.

 

Soluzione adottata:
La disciplina contenuta nell'art. 581, comma 1-ter, cod. proc. pen. - abrogata dalla legge 9 agosto 2024, n. 114, in vigore dal 25 agosto 2024 - continua ad applicarsi alle impugnazioni proposte sino al 24 agosto 2024.
La previsione ai sensi dell'art, 581, comma 1-ter, cod. proc. pen. deve essere interpretata nel senso che è sufficiente che l'impugnazione contenga il richiamo espresso e specifico ad una precedente dichiarazione o elezione di domicilio e alla sua collocazione nel fascicolo processuale, tale da consentire I'immediata e inequivoca individuazione del luogo in cui eseguire la notificazione.
Riferimenti normativi:
Cod. proc. pen., artt. 581, 164; d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150; legge 9 agosto 2024, n. 114.

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