A fronte dell'incertezza che regna nelle cancellerie e tra gli Avvocati, il deputato Dori Devis ha rivolto al Ministero della Giustizia un'interrogazione a risposta scritta (interrogazione al link).
Il parlamentare, dopo aver ripercorso il contrasto tra le due direzioni ministeriali interessate, ha rilevato che:
1) per i settori ove i fascicoli non risultano digitalizzati, come in quello del penale o nei procedimenti civili e penali presso il giudice di pace o presso la Corte di cassazione, la forma di pagamento telematico comporta una serie di adempimenti ulteriori da parte dell'avvocato, come quello di dover previamente accedere alla cancelleria per controllare il numero di copie da richiedere, quello di tornare successivamente in cancelleria dopo essersi muniti di ricevuta PagoPa per effettuare la richiesta e quello di ritornare nuovamente in cancelleria a ritirare le copie;
2) vanno inoltre considerati i maggiori costi da sostenere in quanto il pagamento tramite pagoPa prevede una commissione per gli istituti di credito;
3) la previsione del pagamento telematico vanifica inoltre la richiesta «urgente» della copia, nel senso che i vari adempimenti previsti per poter pagare telematicamente, comportano un dispendio di tempo che potrebbe addirittura compromettere il diritto di difesa.
Si attende, si spera a breve, una risposta definitiva del Ministro che chiarisca definitivamente che la legge non prevede alcun obbligo di ricorrere al sistema pagoPa per estrarre le copie.