30 maggio 2025

Svolgimento di attività investigativa da parte della Procura presso il Tribunale distrettuale nel cui ambito ha sede il giudice competente per uno dei reati di cui all’art. 51, comma 3-bis, cod. proc. pen. – Riferibilità dell’attività investigativa a taluni soltanto degli indagati – Sussistenza – Radicamento della competenza in capo al giudice distrettuale ex art. 328, comma 1-bis, cod. proc. pen. anche nei confronti di altri indagati estranei ai reati indicati – Condizioni.

 



La Seconda Sezione penale, in tema di competenza, ha affermato che lo svolgimento di attività investigativa da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo del distretto nel cui ambito ha sede il giudice competente per uno dei reati di cui all’art. 51, comma 3-bis, cod. proc. pen., pur se riferibile a taluni soltanto degli indagati, radica, anche nei confronti di altri indagati estranei alla commissione dei reati indicati, la competenza del giudice distrettuale ex art. 328, comma 1-bis, cod. proc. pen., nel caso in cui l’attività d’indagine sia unitaria, fatta salva l’ipotesi in cui sia intervenuta l’archiviazione in relazione al reato di cui all’art. 51, comma 3-bis, cod. proc. pen.


Approfondimento

Contesto

I ricorrenti hanno presentato ricorso per cassazione contro una sentenza della Corte di Appello di Cagliari (16 luglio 2019), che aveva parzialmente confermato e modificato una precedente condanna per reati associativi, tentate rapine e traffico di stupefacenti. La sentenza della Corte d'Appello aveva ridotto la pena per Vittorio Fogu, ma confermato le condanne per Mereu e Sanna.


Motivi di Ricorso e Decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha esaminato i ricorsi, rigettandoli in parte per inammissibilità e in parte per infondatezza. Di seguito i punti principali:

  1. Competenza Territoriale del G.U.P. di Cagliari

    • I ricorrenti contestavano la competenza del Tribunale di Cagliari, sostenendo che i reati non fossero connessi a quelli di competenza distrettuale (art. 51 comma 3-bis c.p.p.).

    • Decisione: La Corte ha confermato la competenza di Cagliari, poiché le indagini avevano rivelato un nesso tra l’associazione per delinquere (art. 416 c.p.) e il traffico di stupefacenti (art. 74 D.P.R. 309/90), giustificando la deroga alle regole ordinarie di competenza (art. 328 c.p.p.).

  2. Utilizzabilità delle Intercettazioni

    • I ricorrenti eccepivano l’inutilizzabilità delle intercettazioni superanti i 15 giorni senza autorizzazione specifica (art. 13 D.L. 152/1991).

    • Decisione: La Corte ha ritenuto le intercettazioni valide, poiché il reato associativo (art. 416 c.p.) rientra tra quelli per cui è ammessa la proroga, e la scelta del rito abbreviato precludeva tale eccezione.

  3. Configurabilità del Tentativo di Rapina

    • Sanna e Mereu contestavano la qualificazione dei reati come "tentativi" anziché "desistenze volontarie".

    • Decisione: La Corte ha confermato la sussistenza del tentativo, evidenziando gli atti preparatori (sopralluoghi, organizzazione di armi e mezzi) che dimostravano l’intenzione criminosa.

  4. Violazione del Diritto di Difesa (Sanna)

    • Sanna lamentava di non aver avuto accesso a tutte le trascrizioni delle intercettazioni.

    • Decisione: La Corte ha rigettato l’eccezione, poiché la difesa aveva potuto ascoltare integralmente le registrazioni e richiedere specifiche integrazioni.

  5. Travisamento delle Prove

    • I ricorrenti denunciavano un’errata valutazione delle prove, tra cui l’attribuzione del soprannome "Toreddu" a Sanna.

    • Decisione: La Corte ha ritenuto la motivazione dei giudici di merito congrua e non viziata da illogicità.

  6. Partecipazione all’Associazione a Delinquere

    • Mereu e Fogu contestavano il loro coinvolgimento nell’associazione, sostenendo ruoli marginali.

    • Decisione: La Corte ha confermato le condanne, evidenziando la stabilità dei legami associativi e il contributo attivo dei ricorrenti (es. ospitalità nell’ovile di Sanna per riunioni).

  7. Mancata Concessione di Attenuanti Generiche

    • Mereu criticava l’eccessiva severità della pena.

    • Decisione: La Corte ha ritenuto legittimo il rigetto delle attenuanti, data la gravità dei reati e i precedenti penali.


Dispositivo Finale

La Corte Suprema di Cassazione ha rigettato tutti i ricorsi, confermando le condanne e condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali.


Punti Chiave

  • Competenza: Confermata la deroga alla competenza ordinaria per i reati di criminalità organizzata.

  • Prove: Le intercettazioni sono state ritenute valide e decisive per la condanna.

  • Ruoli nell’Associazione: Anche contributi apparentemente marginali sono stati considerati rilevanti per la partecipazione al sodalizio criminoso.

  • Controllo di Legittimità: La Corte ha ribadito di non poter sostituirsi ai giudici di merito nella valutazione delle prove, salvo vizi manifesti.





Ultima pubblicazione

Riforma Zanettin, la Procura di Monza ne riduce la portata.

Abbiamo già dato conto della c.d. Legge Zanettin, volta a contenere i tempi delle intercettazioni per i reati non oggetto della disciplina s...

I più letti di sempre