11 aprile 2025

Errore di sistema sul portale ed impugnazione tardiva: la Cassazione pone rimedio (sentenza n. 9985/25)

 




La sentenza riguarda un ricorso presentato alla Corte di Cassazione (sentenza n. 9985/2025 al link) contro una decisione della Corte di Appello di Catania. Il caso presenta due aspetti principali: i problemi tecnici legati al deposito del ricorso e la questione della rimessione in termini, oltre alla fondatezza del motivo di ricorso relativo alla riduzione della pena.

Problemi del Deposito e Rimessione in Termini

Il difensore dell’imputato aveva presentato il ricorso per Cassazione in modo telematico il 27 luglio 2024, rispettando i termini previsti. Tuttavia, il deposito è stato rifiutato dal sistema a causa di alcune incoerenze nei nomi delle parti processuali. Queste incoerenze erano dovute a un disallineamento tra i dati del procedimento di primo grado e quelli del procedimento d’appello nel portale telematico. In pratica, il sistema non riconosceva correttamente i dati, impedendo il completamento del deposito.

Il difensore ha scoperto il problema solo il 30 luglio 2024, quando ormai i termini per presentare il ricorso erano scaduti. A quel punto, ha ripresentato il ricorso il 31 luglio, chiedendo alla Corte di considerare il deposito del 27 luglio come valido, sostenendo che il problema tecnico fosse di natura oggettiva e non dipendesse dalla sua volontà o negligenza.

La Corte di Cassazione ha accolto questa richiesta, riconoscendo che il mancato rispetto del termine per impugnare era dovuto a una forza maggiore, ovvero a un problema tecnico del sistema che il difensore non poteva prevedere né risolvere tempestivamente. Di conseguenza, il ricorso presentato il 31 luglio è stato considerato valido e ammissibile.

Fondatezza del Ricorso e Riduzione della Pena

Il motivo principale del ricorso riguardava l’errata applicazione della legge da parte della Corte di Appello. In particolare, il difensore sosteneva che la Corte di Appello avesse ridotto la pena in misura inferiore a quanto previsto per il rito abbreviato. La Corte di Appello, infatti, partendo da una pena di 15 mesi di reclusione e 600 euro di multa, aveva ridotto la pena a 1 anno di reclusione e 400 euro di multa, invece di applicare una riduzione di almeno un terzo, che avrebbe portato la pena a 10 mesi di reclusione e 400 euro di multa.

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato questo motivo, annullando la sentenza impugnata senza rinvio e rideterminando la pena detentiva in 10 mesi di reclusione, mentre la multa è rimasta invariata a 400 euro.

Conclusione

In sintesi, la Corte di Cassazione ha risolto due questioni: 

1. Ha riconosciuto che il problema tecnico nel deposito del ricorso era una forza maggiore, consentendo la rimessione in termini e considerando valido il ricorso.

2. Ha corretto l’errore della Corte di Appello nella riduzione della pena, rideterminando la pena detentiva in 10 mesi di reclusione.


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