01 aprile 2022

Se taci ... ti riparo comunque la detenzione ingiusta

 


Il tema non è nuovo e stupisce che sul punto sia dovuto intervenire il Legislatore.

Può l'esercizio di un diritto (quello al silenzio) costituire colpa grave ai fini della riparazione della ingiusta detenzione?
Certo che non può! 
Eppure dopo il fiorire di numerose sentenze di segno incredibilmente inverso, il Legislatore è dovuto intervenire modificando l'art. 314 comma 1 c.p.p.. 
La sentenza che segue, costituisce una delle prime applicazioni della nuova regola.

La Quarta Sezione penale, pronunziando in tema di riparazione per l’ingiusta detenzione, ha affermato che, a seguito della modifica dell’art. 314, comma 1, cod. proc. pen. ad opera dell’art. 4, comma 4, lett b), d.lgs. 8 novembre 2021, n. 188, il silenzio serbato dall’indagato in sede di interrogatorio non incide al fine dell’accertamento dell’eventuale colpa grave ostativa al riconoscimento del diritto alla riparazione.
Da parte nostra ci limitiamo a richiamare l'attenzione sugli enormi costi dell'eccesso di custodia cautelare. Abbiamo pubblicato le ultime statistiche note al link in foto.

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