Diamo
conto delle Linee guida di Torino in tema di pene sostitutive.
Si rileva anche in questo documento la
tendenza a contenere l'intervento dell’UIEPE, precisando ad esempio che per il
LPU non è previsto alcun programma a cura di tale Ufficio (se non per situazioni
particolari), essendo invece obbligatorio per la semilibertà e talora opportuno
per la detenzione domiciliare.
Per converso si registra un ampio
coinvolgimento del difensore nell'attività propedeutica alla sostituzione della
pena e ciò non soltanto nel caso di patteggiamento, rito per il quale è
"indispensabile che le parti" producano la documentazione necessaria,
ma anche per gli altri riti. Invero sembra cogliersi un invito alla difesa a formulare una documentata e argomentata richiesta già all'atto delle conclusioni .
Le linee guida ritengono poi revocabile il
consenso già espresso, sino all'udienza successiva alla lettura del
dispositivo.
Il documento precisa inoltre che in caso
di processo soggettivamente cumulativo il Giudice dovrà disporre <<sempre
lo stralcio della o di ciascuna delle posizioni con pena sostituiva>>.
Le linee guida torinesi costituiscono un
documento di rilievo e tuttavia la filosofia di fondo del documento piemontese,
al pari di altri analoghi, suscita qualche perplessità.
Ciò che non convince - per i riti diversi
dal patteggiamento- è la tendenza a trasformare il consenso alla sostituzione
della pena su iniziativa del Giudice, legislativamente previsto, in una preventiva
richiesta della difesa in tal senso, peraltro corredata da oneri di allegazione
e attività prodromiche. Invero pare che vi sia una certa contraddittorietà tra
l'attività difensiva volta ad orientare il Giudice ad una pronuncia di
assoluzione e quella volta invece a dimostrare le condizioni per applicare una
pena sostitutiva. Inoltre rivista a latere subiectis, la ricerca e
produzione di documenti e la sostanziale descrizione del programma (ad esempio nel
caso del LPU si dovrebbe ricercare e indicare l’ Ente convenzionato presso andrebbe
prestata l’ attività , nonché le mansioni e gli orari di lavoro) potrebbe essere una dispendiosa attività del
tutto inutile se compiuta prima di sapere se il Giudice ritiene vi siano le
condizioni per sostituire la pena. (linee
guida al link)