Dopo l'autorità giudiziaria di Milano, anche il Tribunale di Napoli Nord adotta un protocollo per la sostituzione delle pene sostitutive. Ad una rapida lettura risulta confermata la tendenza, già adottata da altri circondari, a limitare il coinvolgimento degli uffici di esecuzione penale esterna, salvo che per il caso della semilibertà, con evidente accentuato ruolo della difesa nel reperimento e nella produzione della documentazione (protocollo al link)
L'occasione è propizia per una riflessione di fondo: ma a fronte di sentenze impugnabili (salvo che per il caso sia applicato il l.p.u., evenienza nella quale la sentenza non è appellabile e per il patteggiamento), come si deve valutare l'attività istruttoria svolta dalla difesa in ordine alla pena sostituiva, prim'ancora di conoscere le motivazioni della condanna e quindi di valutare le concrete chance di riforma della stessa ?