Qualche giorno fa avevamo segnalato il contrasto giurisprudenziale, financo interno ad alcune sezioni, in ordine al termine a comparire in appello (almeno 20 giorni o 40).
Sul tema registriamo altre due pronunce che ritengono il termine in vigore, per le impugnazioni proposte sino al 30 giugno 2024, pari a 20 giorni. Si tratta segnatamente di sez II n. 7990/2024 (sentenza al link) e sez. V n. 5347/2024 (sentenza della V al link).
Entrambe le pronunce ritengono che il nuovo termine a comparire si giustifichi in forza della variazione degli altri termini del giudizio di appello (come ad esempio quello per la presentazione delle conclusioni scritte del procuratore generale, che a regime sarà pari a 15 giorni prima della celebrazione dell'udienza), sicché fin quando l'entrata di questi ultimi verrà differita lo sarà anche quella del maggior termine a comparire.
Soltanto marginalmente, notiamo che in occasione dei due giudizi, i rappresentanti della Procura generale avevano chiesto la declaratoria di inammissibilità dei ricorsi e ciò nonostante si versasse in questioni chiaramente controverse. Ancora una volta si dimostra l'inafferrabilità dell'inammissibilità.
Per una più rapida consultazione dei diversi indirizzi, citati nei nostri due post, rimettiamo una tabella riassuntiva.
Estremi sentenza |
20gg |
40gg |
Sez. IV 48056/23 |
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X |
Sez. II 49644/23 |
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X |
Sez. V 5347/24 |
X |
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Sez. III 5481/24 |
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X |
Sez. II 6010/24 |
X |
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Sez. II 7990/24 |
X |
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