Ecco la soluzione proposta dal Difensore:
<<Ill.mo sig. Procuratore,
attesa l’assoluta impossibilità – risultante dallo “screenshot” riportato – di procedere ad accredito della mia nomina sul PPT, chiedo che si provveda d’ufficio ad inserire il mio nominativo tra i procedimenti autorizzati, segnalando che:
- la mia nomina dovrebbe già risultare – ab origine - annotata ed il mio nominativo accreditato, in carenza, avevo ritenuto di collaborare, chiedendo in via autonoma l’accredito;
- definire irricevibile la trasmissione di copia di atto redatto dalla P.G. delegata in sede di esecuzione di perquisizione delegata (dunque di atto pubblico in originale già in possesso dell’ufficio), appare opzione tecnica alquanto singolare;
- ancor più singolare è osservare che un precedente tentativo di accredito è stato respinto, allegando essere mancata la trasmissione di “atto abilitante”, ovvero del decreto di perquisizione connesso al verbale di identificazione, atto anche questo già perfettamente noto all’ufficio;
- volendo seguire il ragionamento sotteso, per avere l’accredito, il difensore dovrebbe essere costretto a farsi rilasciare nuova quanto inutile nomina.
Comprendo che in fase di avvio di un progetto il personale possa incontrare difficoltà, ma in questo modo si rischia di far fallire un sistema che potrebbe portare solo benefici per tutti.
Con osservanza>>.
Ormai è evidente a chiunque che la situazione è intollerabile.
Ricordiamo che l'unione delle Camere Penali Italiane ha indetto tra giorni di astensione per i prossimi 29,30 e 31 marzo