31 ottobre 2022

Occorre rinforzare l'attività di vaglio preliminare dei ricorsi in Cassazione- di Daniele Livreri

Sin dai suoi esordi, questo blog è attento al tema della inammissibilità in Cassazione, tanto da dedicare, recentemente, a tale sanzione processuale un apposito webinar ("L'inammissibilità dinanzi alla Corte di Cassazione"). Tra gli argomenti trattati nel corso dell'incontro vi è stato anche quello del vaglio preliminare dei ricorsi. Si tratta di un'attività, per come risulta dalla brillante relazione del consigliere Daniele Cenci, di rilievo, posto che lo spogliatore decide l'invio del ricorso alla sezione stralcio piuttosto che a quelle ordinarie. Eppure tale attività, che riguarda tutti i ricorsi per cassazione, è affidata ad un numero di magistrati ridotto rispetto a quelli che compongono la Corte e comunque gravati anche dell'attività di udienza ordinaria. Il pericolo di sviste è concreto e la settima sezione potrebbe non riuscire a porvi rimedio, posto che essa è la sezione che esamina più impugnazioni in udienze molto concentrate, proprio perché destinate alla inammissibilità. Mentre scriviamo su 38810 pronunce della Corte, ben 17742 provengono dalla settima sezione.

In relazione a quelle che appaiono sviste mi ha colpito la lettura di una recente sentenza della sezione stralcio (n. 36876/2022 Sez. 7)  che ha dichiarato l'intervenuta estinzione del reato, a seguito di un ricorso che deduceva, con unico motivo, e, si ritiene, molto breve, che prima ancora della sentenza di appello il reato era prescritto. Peraltro vi era stata un'unica sospensione del corso della prescrizione per giorni 28 (sentenza al link).

Il ricorso di agevole trattazione, era fondato, eppure era stato affidato alla settima sezione. 

Non crediamo si tratti di un fenomeno isolato posto che quest'anno comunque la sezione per le inammissibilità ha reso 478 sentenze (cui però, ai fini dell'odierno ragionamento, andrebbero sottratte quelle per remissione di querela intervenuta dopo lo spoglio). Oltre a tali sentenze andrebbero considerate le ordinanze di restituzione alle sezioni semplici. Attese le condizioni di lavoro della settima sezione, pensiamo non si tratti di numeri trascurabili. 

Forse la prima riforma da pensare per il giudizio di cassazione sarebbe quella di rinforzare le condizioni in cui si pratica lo spoglio dei ricorsi innanzi la Suprema Corte.   

    

 

    


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