03 aprile 2021

Note a margine dell'intercettazione di giornalisti e avvocati - di Daniele Livreri



Il Direttivo della Camera penale di Trapani ha da poco diffuso un comunicato (👉Il fascino discreto del voyeurismo) con cui ha censurato la violazione dell’art. 103 c.p.p., poiché sono state versate agli atti di un procedimento penale delle conversazioni tra un avvocato e la sua assistita, nonché tra costei e altro legale, che ne stava valutando l’inserzione in lista testi e consulenti. 

Mi pare si tratti di un’iniziativa che fa seguito ad altre di analogo tenore di altri organismi dell’avvocatura. 

A mio avviso il vero tema di tali doglienze non è la lesione delle prerogative dell’avvocato o del giornalista, ma il costante richiamo allo Stato liberale. 

L’esercizio, da parte dell’autorità statale, di poteri coercitivi o comunque invasivi delle libertà di ciascun cittadino è un’eccezione e i limiti posti alle norme che la consentono sono inviolabili. 

Mi piacerebbe che si rammentasse spesso come gli articoli 13, 14 e 15 della Costituzione, che aprono la parte prima “DIRITTI e DOVERI dei CITTADINI”, contengono tutti al primo comma la parola INVIOLABILE e le eccezioni, significativamente poste nei commi successivi, vengono introdotte da locuzioni come “se non nei casi…” o “soltanto…”. Ciò a rimarcare che le compressioni sono eccezioni di stretta osservanza. 

Mi piacerebbe che qualunque eccezione procedurale di noi avvocati, anche quella ritenuta strumentale a far schivare la condanna al peggiore dei rei, venisse accolta con un grazie per averci ricordato che uno Stato liberale è quello che esercita il suo potere di compromissione della libertà dei cittadini soltanto in casi eccezionali. 

Ultima pubblicazione

Sostituzione avvocato per abbandono difesa, l'Autorità giudiziaria non deve disporre alcuna notifica all'interessato.

  La seconda sezione della Corte di legittimità, in un caso di revoca del difensore di fiducia per abandono della difesa, ha affermato che...

I più letti di sempre