Per la rubrica "La Riforma del Processo Penale", ora nella partizione "Il processo che verrà" del nostro blog, ospitiamo l'intervento sul progetto di riforma dell'udienza preliminare con 4 domande al Pubblico Ministero, Franco Belvisi.
Il piano completo dell'opera è consultabile sulla pagina dedicata di questo blog (link).
Il progetto di legge per la “DELEGA AL GOVERNO PER LA MODIFICA DEL CODICE DI PROCEDURA PENALE, DEL CODICE PENALE E DELLA COLLEGATA LEGISLAZIONE SPECIALE E PER LA REVISIONE DEL REGIME SANZIONATORIO DELLE CONTRAVVENZIONI”, è all’esame, in sede referente, della Commissione Giustizia della Camera dei deputati, che ha anche svolto numerose audizioni inerenti il testo della riforma.
1-Il progetto di legge prevede un nuovo patteggiamento allargato fino ad otto anni di pena, ma escluso per numerosi reati, qual è la sua opinione al riguardo?
Favorevole, anche se non ritengo possa trovare significativa applicazione pratica in quanto già l’attuale forma di applicazione pena “allargata” non conosce nella prassi un ricorso degno di nota.2-Per il nuovo patteggiamento stante la sensibile soglia di pena, non è forse necessario prevedere nuovi e più stringenti oneri motivazionali?
Favorevole, purché ad un tempo concisa e completa (anzi potrebbe costituire un’utile palestra per impostare un modo diverso di redigere le motivazioni sovente inutilmente prolisse).
3-La riforma tralascia il patteggiamento sulla qualificazione giuridica del fatto, che potrebbe avere efficacia deflattiva, e restituisce una polverizzazione del patteggiamento. Cosa ne pensa?
Contrario. Ogni negoziato sulla qualificazione giuridica del fatto si tradurrebbe di fatto in un accordo sull’esercizio o meno della azione penale.
4-Non le pare che la riforma qualifichi il giudizio abbreviato condizionato nel metodo ordinario di accertamento del fatto, prevedendo che l’attuale giudizio di compatibilità non venga più rapportato alle finalità di economia processuale proprie del giudizio abbreviato, ma con i tempi di svolgimento del giudizio dibattimentale?
Concordo. Ritengo che la valutazione di ammissione o meno del giudizio abbreviato debba rimanere ancorata agli attuali parametri di valutazione.
(*) Franco Belvisi: magistrato alla VII valutazione di professionalità in servizio presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani.