Nelle scorse settimane è rimbalzata la notizia dell'abrogazione (D.L.vo n. 27 del 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 60 dell'11.03.2021) della disciplina igienica della produzione e vendita di sostanze alimentari (L. n. 283/1962 e succ. mod.).
Anche in questa rubrica se ne è dato risalto [👉qui] attraverso la pubblicazione della relazione n. 13/2021, a cura dell'Ufficio del Massimario della Suprema Corte, recante talune note critiche sulla tenuta costituzionale del provvedimento a cagione di un ventilato eccesso di delega.
Da più parti, inoltre, erano state sollevate obiezioni di merito, specie sulla scelta di abolire la risposta punitiva dello Stato in un ambito - quello della produzione e conservazione degli alimenti - ove da anni si registra una più spiccata esigenza di tutela del cittadino.
Così, travolto dall'impeto della critica, il neo-insediato Governo ha ordinato il dietro-front!
Con D.L. 22 marzo 2021, n. 42 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 72 del 24.03.2021), entrato in vigore il 25 marzo scorso, appena un giorno prima del D.L.vo 27/2021, il Consiglio dei Ministri ha "graziato" le contravvenzioni alimentari.
C'è da esser soddisfatti di questo ripensamento? Risponderei parafrasando un canto carnascialesco: chi vuol esser lieto sia... del doman non c'è certezza (ahimè).