27 maggio 2021

Confisca di beni fungibili: anche quando ne è dimostrata la lecita provenienza? Le Sezioni Unite decidono oggi

 



Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione si pronunceranno oggi sulla questione controversa  rimessa dalla  Sesta Sezione penale della Corte di Cassazione che dubita "Se il sequestro delle somme di denaro giacenti su conto corrente bancario debba sempre qualificarsi come finalizzato alla confisca diretta del prezzo o del profitto derivante dal reato anche nel caso in cui la parte interessata fornisca la "prova" della derivazione del denaro da un titolo lecito".

Nell'ordinanza di remissione (al link) si osserva che «Il problema é se sia possibile una conformazione, una definizione dei "confini" dei principi affermate dalle Sezioni unite con la sentenza "Lucci" in ragione del diritto di difendersi "provando" da parte dell'indagato e della esigenza, nel rispetto degli artt. 25 e 27 Cost. e artt. 6 e 7 CEDU, di non attribuire natura punitiva alla confisca diretta, snaturandone in tal modo natura giuridica, funzione, statuto. Secondo la giurisprudenza della Corte di cassazione l'applicabilità del principio di legalità penale in tema di confisca é conseguente alla valutazione della natura giuridica dell'ablazione, nel senso che se la confisca assolve ad una funzione afflittivo - punitiva, la stessa é sostanzialmente una pena, nel senso convenzionale del termine, e, dunque, il soggetto che la subisce deve potere godere delle garanzie di cui agli artt. 25 e 27 Cost., artt. 6 e 7 CEDU, e art. 2 c.p.».

Il rilievo è rafforzato dall'affermazione che "una volta entrato, il denaro illecito si confonde con quello lecito".

In attesa della decisione, pubblichiamo l'ordinanza di rimissione al link

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